29 giugno 2009

Da Arcangelo, Roma.


Non è facile mangiare bene a Roma. L'offerta è molta, l'offerta di qualità è poca.
Il ristorante all'Arcangelo però è un posto sicuro, da consigliare senza aver paura di veder tradite le aspettative, dove si possono mangiare ottimi piatti di cucina romana preparati con ingredienti di altissima qualità ed è anche la dimostrazione che si può fare ristorazione "alta" evitando forzature.

27 giugno 2009

26 giugno 2009

Un saluto a Michael Jackson

foto: 15 settembre 1972, Jackson Five in concerto (Ap)

Il 15 settembre del '72. Io compivo 14 anni, lui aveva pochi mesi più di me. Da allora ha fatto mille trasformazioni. Le ho seguite quasi tutte. Ho seguito il suo successo, Michael Jackson ha segnato un epoca, tanti successi, troppe operazioni per diventare bianco e per ammorbidire i suoi lineamenti, dormiva in una camera iperbarica, si diceva che fosse terrorizzato dalle malattie e che i batteri per lui fossero come mostri...
Ha segnato gli anni '80 e '90 con grandi successi e grandi scandali. Poi ho smesso di seguirlo ma per me resta sempre un genio.
Non avrei mai immaginato che avrei saputo della sua morte in diretta su Twitter, che la notizia avrebbe fatto il giro del mondo in pochi secondi e che per il sovraccarico Twitter si sarebbe bloccato.

Con lui sono nati i video musicali:
http://www.youtube.com/watch?v=AtyJbIOZjS8

24 giugno 2009

Gelatina di qahwa baida (caffé bianco libanese) con uva cotta


La ricetta del caffè bianco è quella che ho preso su un libro a casa della mia amica Danielle Khoury:
Portare l'acqua quasi ad ebollizione, aggiungere zucchero secondo il gusto personale, una bacca pestata di cardamomo e acqua di fiori d'arancio libanese, quella vera (non quella chimica che in Italia viene venduta al supermercato).
Bevuto subito dopo i pasti è digestivo e concilia il sonno.
Infatti è così che l'ho postato tempo fa , invece oggi lo voglio presentare in una variazione , trovata su un libro di ispirazione mediorientale, e inserirlo nel concorso ci mangiamo una tisana di "Al Cibo Commestibile".
Non so se risponderà ai requisiti del concorso, però è semplice, fresco e buono quindi lo posto.

Qualche ora prima preparare il caffè bianco e zuccherarlo a piacere. Filtrarlo, pesarlo e unire 1 foglio di gelatina (2 g), ammorbidito prima in acqua fredda, ogni 200 g di liquido.
Far raffreddare la gelatina in una teglietta bassa tenendola alcune ore in frigorifero. Quando sarà ben rappresa tagliarla a cubetti con un coltellino sottile.
Al momento di servire tagliare a metà alcuni grossi acini di uva nera da tavola, togliere i semi * e rosolarli velocemente in poco burro e zucchero aggiungendo a fuoco spento qualche fogliolina di menta (che si deve togliere prima di servire).
Servire la gelatina ben fredda con l'uva ancora tiepida e decorare con foglie di menta fresca.
La cosa che più mi piace è il contrasto caldo freddo molto piacevole

Cliccando sull'immagine si va dritti dritti al concorso ci mangiamo una tisana di "Al Cibo Commestibile".



18 giugno 2009

14 giugno 2009

Toast pizza


Questa è una ricetta semplice che mi faceva mia madre per la merenda a scuola.
Mia sorella la faceva anche lei per i figli quando erano piccoli e a volte si faceva anche per delle merende casalinghe con i compagni di scuola o per qualche festicciola tra bambini.

07 giugno 2009

Il Quinto Quarto

Sono appena tornata dalla Sardegna e in attesa di scaricare un po' di foto di posti bellissimi ci tengo a segnalare un buon indirizzo dove gustare la cucina romana.
Ecco un post veloce veloce.
Il quinto quarto a Roma è un "taglio" di carne. Dopo i quattro quarti, nobili, rimangono le frattaglie, forse meno nobili ma gustose.
E quindi nella cucina romana le frattaglie hanno un ruolo da protagonista e vengono chiamate appunto il quinto quarto.
Come ci spiega bene Stefano nel suo blog, ad esempio nel post sul cuore di vitello.

Però sempre a Roma il Qinto Quarto è anche un ristorante carino dove mangiare in zona Tor di Quinto/Ponte Milvio dove con Filippo Santarelli in cucina (ex Vecchia Aurelia) aiutato da Valerio (ex Bir&Fud pizzeria) e Federico in sala si può mangiare la vera cucina romana, saporita, ma non pesante.

A qualcuno sembra un vagone ferroviario, con la sala lunga e stretta, a me fa pensare a una barca o una nave sospesa sul mare, fatto sta che, senza accampare finte tradizioni millenarie da trattoria gabbaturisti, qui si possono trovare i sapori veri della cucina di casa di Roma in un ambiente familiare e caldo.

Era dall'inaugurazione che non ci tornavo, un po' ho rimandato, un po' situazioni avverse (l'ultima volta allagamento dei locali cassoni soprastanti casamia e serata passata con gli idraulici in coincidenza con l'evento dei Sovversivi del gusto) mi avevano impedito di farlo.

Un paio di sabati fa però finalmente mi sono decisa e ho prenotato.

Mi ha fatto piacere rivedere Filippo che conosco ormai da anni e mi ha fatto piacere constatare che la qualità dei suoi piatti è cresciuta (ahimè anche molto nella quantità!! e ho mangiato davvero troppo anche se di vero gusto ;-)) )

Abbiamo inizito la cena con una caponatina davvero nolto buona, ben equilibrata nei sapori, saporita al punto giusto

e un millefoglie di patate, pancetta arrotolata e olive di Gaeta, forse più normale della caponatina ma che ha un suo perché nella scelta delle materie prime.

Segue una carbonara, e che carbonara! Forse una delle migliori che io abbia mangiato ultimamente. Anche qui il sapore molto ben marcato non è mai caduto nel salato ma si è sempre mantenuto in equilibrio.



Tonnarelli cacio e pepe, molto buoni anche questi. Qui forse per i miei gusti (io mangio con poco sale) Filippo ha rischiato davvero molto con i sapori forti, ma la bontà delle matrie prime ha reso tutto piacevole e gradito.

Ovviamente ci siamo scambiati i piatti e ho assaggiato tutto.

Coda alla vaccinara, la vera coda che si mangia a Roma. Anche in questo caso una delle migliori mai mangiate negli ultimi tempi. Tenerissima.



Stinco cotto nella birra, tenero come il burro


Tiraamisù nel bicchiere, molto buono e sfizioso



Crema con fragole, forse la cosa più normale tra tutti i piatti mangiati. Qui avrei un piccolo appunto sulle consistenze, l'avrei preferita meno densa, ma niente da ridire sul sapore.



Abbiamo bevuto la birra ENKIR, la prima birra al farro monococco creta da Leonardo di Vincenzo, della Birreria del Borgo, con la collaborazione di Gabriele Bonci.


"La birra si presenta color dorato carico. Tra gli ingredienti della ricetta l'Enkir è il 55%; questo antico cereale dona alla birra delle note fruttate, resinose, speziate. Ha un grande equilibrio, beverina come poche, invoglia quasi a non smettere...delicata e morbida in bocca, è ottima compagna di formaggi delicati, primi piatti, carne bianca e concede il massimo in abbinamento a zuppe a base di cereali." (Da: http://www.ilquintoquarto.it/carta_birre.asp)



Osteria "Il Quinto Quarto"

Via della Farnesina, 13

00134 - Roma

Tel. 06 3338768

http://www.ilquintoquarto.it/default.asp



02 giugno 2009

La mia Sardegna

Rena Majore

la tartaruga

i dolci
Vignola
il geco le strade
un maialino Vignola la conchiglia che ho disegnato io a 18 anni
un'altra tartaruga
la quercia da sughero
la chiesetta di San Silverio il cormorano