19 maggio 2010

Clafoutis di ciliegie Napoleon

clafoutis
Aspettando le ravenna, sono arrivate le prime ciliegie e quest'anno mio padre mi ha portato un po' di Napoleon che gli altri anni mangiavano gli uccelli.
Anni fa avevo proposto una ricetta con le amarene, la sbriciolata frattese.


Oggi ho fatto questa: tanto tempo fa avevo letto (e salvato)
che il vero clafoutis
era un dolce rustico contadino che si fa con 3 uova, 3 cucchiai di farina, 6 cucchiai di zucchero, 1 pizzico di sale, 3/4 di litro di latte e 1 kg di ciliegie con nocciolo. Si cuoce in uno stampo rettangolare e va consumato tiepida, spolverato di zucchero semolato.
E io l'ho fatto così, ho solamente snocciolato le ciliegie per non dover pagare il dentista degli ospiti.
Pare che questa sia la ricetta che si può trovare su La bonne cuisine de Madame E. Saint-Ange" (Larousse), che io non ho.Immagino che di ricette ne esistano molte altre, tutte versioni di quella base.
Alcuni mettono nella pastella anche mandorle tritate o farina di mandorle, o
ppure in alternativa si può fare il "Clafoutis souflé", più elaborato, seguendo questa ricetta.
In ogni caso mangiato tiepido, in queste fredde giornate di primavera ancora incerta, è molto piacevole.

2 commenti:

  1. non ho mai assaggiato un clafutis, questo mi attira molto!

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  2. Lory, mi sa che nel prossimo non metto per niente la farina

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