24 giugno 2011

Enocratia, Milano






Conosco poco la Milano gastronomica se non per quello che leggo su riviste e su web o rare visite. Ma la mia esperienza diretta in questa città è poca e sporadica, per cui quando ci capito mi piace provare qualcosa di nuovo per  me e la scelta credo che sia molto vasta.

Tra  l'altro credo  che questo  locale  sia abbastanza diverso  dal solito nel panorama milanese.
innanzi tutto il nome. Per  fortuna c'era  con me il mio amico Davide, professore di latino e greco, per  discutere dove andasse il corretto accento e per  decidere  molto democraticamente che andava dove lo mettono Anna e Davide (Mingiardi) i due ideatori del locale. Mi è piaciuto molto il  logo che rappresenta una forchetta  che affonda le radici nel terreno per scoprire che  nome e logo sono stati a  volte contestati da  clienti e  amici. Io  devo dire che li trovo geniali  e  immediati.
Scopro da Anna e Davide che il locale (a  due passi da Sant'Ambrogio) ha aperto relativamente da poco e che è ancora in fase  di cambiamenti, in continua  evoluzione.
All'ingresso un bancone , due piccoli tavolini e un pianoforte, una  libreria e la  possibilità di lavorare con il  wifi. Il resto del locale si sviluppa  nei  due  piani inferiore e  superiore, divisi, o meglio uniti,  dalla cucina  a  vista  al  piano di mezzo, dove per  noi stasera  cucinerà francesca.
Apertura  continuata, per  chi  vuole  solo  un bicchiere e  uno stuzzichino magari lavorando al  pc o  una  cena completa, c'è  solo l'imbarazzo  della scelta. Soprattutto nei  vini con  più di  200 etichette, di cui molte  frutto di una ricerca personale.

Forse si è capito, questo  progetto mi è piaciuto molto, lo trovo intelligente, con quel tanto  di tradizione  e di apertura al  nuovo che lo  impreziosisce. Tra le tante iniziative anche serate a tema  con  produttori e  degustazioni "guidate" e  le virgolette ci  stanno bene perchè  qui è  vero che  governa  il vino ma anche i clienti la fanno da padroni!!!!
Iniziamo con i primi assaggi/antipasti, al  bancone, di quasi tutto  quello che c'è  in carta: millefoglie  di lingua, tartare di  tonno, baccalà mantecato, tatin di cipolle  rosse, carbonara di  asparagi
con i  primi vini che ci portiamo su al nostro tavolo
nella  saletta  superiore
Questi  alcuni dei nostri assaggi, per chi è  curioso  consiglio di  andarci e  aprire la bella carta, c'è solo  l'imbarazzo  della scelta

Savarin di asparagi con  uovo  in camìcia   e parmigiano
Baccalà mantecato con sfolgie di polenta croccante
Agnolotti con ripeno di faraona  e salsa di brasato
 Risotto alla barbabietola e  formaggio di  yogurt  fatto in casa
e per  finire i  dolci, la bavarese alla  lavanda con croccante di mandorle
e la charlotte ai  fiori di arancio con coulis  di arance sanguinelle


www.enocratia.com

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