01 maggio 2017

Yakiniku di Wagyu Kobe. La ricetta del lunedì.

Festa del primo maggio. A Roma e in tutta Italia si fanno le scampagnate e le gite fuori porta. Per  questa giornata di festa ecco una ricetta/non ricetta da fare in casa o all'aperto, magari sul bbq.
L'ho chiamata "non ricetta" perché più che una vera  serie di dosi e ingredienti si tratta solo di dare  delle prescrizioni sulla scelta  e delle  indicazioni di cottura.

Qui quello che  conta davvero più del solito è la materia  prima e la fiducia nel fornitore. Per la carne ho il  mio "pusher" di fiducia (Le Officine del Gusto) e quando  ho letto che era  arrivato il Wagyu di Kobe ho voluto fare la follia. O un regalo a me stessa. E ho fatto bene, sono contentissima dell'esperienza fatta. Gira tanto "falso" Kobe beef e la provenienza del taglio che ci portiamo a casa è  fondamentale.

Con Wagyu si intende il "bue giapponese" in senso generico facendo riferimento a diverse razze bovine nipponiche, le più famose delle quali sono state selezionate per avere una carne intensamente marezzata (=marmorizzata), con un tessuto ricco di grassi insaturi, che si distribuiscono in strie dentro i muscoli, simili quindi alle venature del marmo, invece che nello strato sottocutaneo, come accade nella norma. Questa peculiarità fa sì che la carne di Wagyu sia particolarmente saporita, tenera e anche molto costosa.

Questi bovini sono allevati in diverse zone tra cui le più famose danno il nome agli animali e alla carne prodotta. I più più famosi sono il manzo di Kobe, quelli di Mishima, Matsusaka, Ōmi e Sanda.
Con Yakiniku (=carne grigliata) si indica un metodo di cottura tipico della cucina giapponese per la carne e la verdura, e può indicare anche una varietà di piatti a base di carne alla griglia.

L'ingrediente più utilizzato  è la carne bovina, ma anche di  pollo, maiale e cavallo.  Altri  ingredienti usati sono le verdure come peperoni, carote, funghi, cipolle.

Un modo conviviale di mangiare lo yakiniku è la cottura al bbq o meglio ancora in un braciere in mezzo al tavolo su cui grigliare la carne cruda e le verdure.
Oppure come ho fatto io su una piastra di  ghisa  rovente. Tre minuti per lato, riposo di  6  minuti e  si mangia un pezzetto di paradiso.

Io l'ho accompagnata con una fresca insalata di radicchio rosso veronese, arancia e capperi. Tutto condito con un buon olio extravergine.



2 commenti:

  1. Nessun altro post di coltelli? Belli i sardi peccato siano senza blocco lama.

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    1. per ora niente coltelli nuovi. Anche a me piace molto il fermo lama, infatti uso spessissimo un opinel

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