12 luglio 2014

Il mio Nocino da una ricetta di Padre Giuliano di Santa Cesarea Terme


Ho  visto che la  mia amica Maki  sta  facendo il liquore  di   "ume" (prugne giapponesi) a Kobe e ho voluto rifare il  nocino.


E' buonissimo il nocino fatto in casa! io seguo da anni la ricetta di Padre Giuliano di Santa Cesarea Terme avuta secoli fa da conoscenti e mi trovo molto bene perché è un giusto compromesso di profumi, alcol e sapori.
Quest’anno ho deciso che lo voglio fare meno alcolico e forse raddoppierò le proporzioni di acqua e zucchero al momento dell’imbottigliamento.

Quando ero bambina mangiavamo le noci fresche tra agosto e settembre, quando hanno ancora la pellicina che si leva facilmente. Hanno un odore delizioso che si ritrova solo nelle foglie, nel mallo e nele legno fresco di taglio, ma non più nelle noci secche.

Questa è la mia  versione da una  ricetta di Padre Giuliano di Santa Cesarea Terme, modificata:

4 noci tagliate in 4 (raccolte nella seconda metà di giugno ma prima di S. Giovanni - 24 giugno)
1 l alcool
7 g cannella in stecche
4 chiodi di garofano (anche meno secondo me)
1 buccia di limone (solo la parte gialla)

per lo sciroppo o giulebbe
500 g acqua
350 g zucchero

mettere tutti gli ingredienti 3 mesi in una bottiglia chiusa bene e conservata al buio.

Allo scadere  del  tempo  aggiungere  uno sciroppo fatto con  acqua  e  zucchero fatta leggermente scaldare per  scioglierlo bene. Quanto è  ben raffreddato unire il  giulebbe al  composto. Far riposare una settimana e  filtrare.

Prima di berlo è bene lasciar sedimentare i depositi, filtrare di nuovo e bere.

Si può ri-aggiungere alcool, acqua e zucchero e si fa un liquore meno intenso.

Ci  rivediamo tra 3 mesi!!!



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