22 dicembre 2005

Olivelle di marzapane di pistacchi e di caffè














Per il marzapane di pistacchi
200g di pistacchi verdi spellati di Bronte
200 g zucchero a velo vaniglia raschiatura d'arancia o di limone 
un albume 

Ridurre i pistacchi a farina, miscelarla con lo zucchero e gli aromi e aggiungere l'albume a poco a poco; i pistacchi sono ricchi di olio e potrebbe essere sufficiente meno di un albume. Impastare e far riposare. Con questo marzapane formare delle piccole olive e rotolarle nello zucchero semolato. Disporle in una ciotola e guarnire alcune olivelle con foglie vere di olivo. Si servono con il caffè. La mia variante: eliminare l'albume dalla ricetta. Mettere lo zucchero sul fuoco con poca acqua a coprire, scaldare fino a 117 °C (piccola bolla). Unire tutta la farina di pistacchi in una sola volta, impastare bene e fare le forme di olive. Rotolare nello zucchero semolato e decorare con foglie vere. 

Olive nere (o chicchi di caffè) 
Cioccolato fondente 100g
crema di latte 50g
caffè macinato 20g 

Fondere il cioccolato con la crema di latte. Quando è freddo ma ancora morbido unire la polvere di caffè. Con il composto fare delle olive, rotolare nello zucchero semolato e decorare con foglie di olivo, oppure si possono fare delle palline allungate come chicchi di caffè.


Dal Quaderno della felicità di Giuliana Spadaro di Passanitello. 








6 commenti:

  1. Un barone Spadaro sposò a fine '800 una mia zia La Rocca Arezzo di Trefiletti, baronessa di Musebbi e San Germano.
    Cugina a sua volta di Vittorio La Rocca di Sant'Ippolito ultimo proprietario di Palazzo La Rocca dove è ora il ristorante Duomo a Ibla, e dove nacque mio nonno Lorenzo Piccione La Rocca di San Silvestro, barone di Pianogrillo, signore di Grassura...:-)
    Ecchissenefrega dirai tu.
    L.

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  2. Quindi una parte della tua famiglia è storicamente esperta di felicità!! :))))

    A Pianogrillo! A Pianogrillo!!

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  3. No, è esperta in liquidazioni...:-)
    Voli di rondine...
    L.

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  4. Vittorio La Rocca... ho già sentito questo nome... :))) ma a Roma, credo che non c'entri niente.

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  5. ricetta perfetta, e poco conosciuta e poi con il caffè e il top ! e anche la tua ricetta è come la mia che si stà perdendo , iniziamo dalle materie prime i pistacchi di bronte una tombola le mandorle di avola altra tombola, adesso usano le baresi , costose e pregiate ma con le quali non farei mai le olivette,ne la pasta di mandorla ne la martorana, x sono con diversa consistenza oleosa e quindi sballano le dosi con ingredienti con cui debbono legarsi ecc... se vuoi mi togli una curiosità come mai conosci questa ricetta? se poi hai piacere posso citare il tuo post ? x favore fammi sapere in tempo e ti spiego il x, domani o dopodomani posterò alla ricetta x la festa di sant'agata buona domenica

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  6. Marcella, conosco la ricetta perché come ho scritto sul post l'ho presa da un libo tratto da un quaderno di una nobildonna siciliana che ho comprato a una bellissima cena della Commanderie del Cordon Bleu di Roma a cui avevo partecipato anni fa.

    Certo che mi puoi citare, mi fai un piacere anzi :-))

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