Sono a casa malata. Il viaggio ad Alghero, anzi  il pullman da Ciampino, mi ha regalato una bella infreddatura. C'è  il vantaggio che me ne sto a  casa a riposarmi  e mi cucino qualcosa  di semplice  e genuino, da malata insomma, come un piatto  di riso utilizzando quello che ho in casa.
Prima di tutto non  è  un risotto.
Ho  usato il riso  varietà baldo della  Ecorì. Ho scelto  questo  tipo perché essendo consigliato sia per  risotti che per minestre  e  insalate  ho pensato che fosse il  più adatto tra quelli  italiani per la cottura che ho usato e che viene comunemente detta alla persiana. In realtà è  il  tipo di cottura  utilizzato  in molti paesi orientali  tra cui Cina (il tipico riso bianco  servito nei  ristoranti cinesi è  cotto così o nelle  vaporiere), Filippine e  Giappone (il  riso per  il sushi è cotto in questo modo). Adesso qualcuno la  chiama  cottura passiva  e viene usata anche  per la pasta (con risultati alterni).
Non tutte le varietà di riso sono adatte a  questa  cottura, il  basmati, patna e  altri risi a  chicco lungo sono perfetti, non male l'originario da cui deriva il riso  giapponese  da  sushi, mentre i risi pregiati da  risotto come  arborio, carnaroli, vialone e  tutti  i superfini e semifini  non mi convincono.
La  preparazione  consiste nel lavare il riso sotto l'acqua  corrente e  metterlo  a cuocere  con il doppio dell'acqua fredda. Quando  raggiunge l'ebollizione salare, coprire  e spegnere. Dopo circa 10 minuti  il riso è pronto ed  ha assorbito tutta l'acqua di cottura, i chicchi saranno legati ma  non appiccicati.
Per questa ricetta  prima  di iniziare la cottura del  riso  ho  fatto un leggero stufato  con  olio, uno spicchio di aglio, che poi ho tolto e  poca  indivia riccia tagliata  finissima. Quando la verdura era pronta ho  unito il  riso, l'acqua  fredda e l'ho cotto con il metodo persiano.
A  fine cottura l'ho servito con  scaglie  di pecorino stagionato fatto con latte crudo da un piccolo produttore e tanta paprica dolce.
Danielaaaaa! Galeotta fu Alghero! Che peccato, si è sentita la tua mancanza al tavolo da Arcà! I risotti in questo periodo scaldano il cuore, questo quì ha un aria davvero succulenta! La cottura passiva è più che mai da provare! Riprenditi presto che poi festeggiamo a modo nostro! :-)
RispondiEliminaAbbracci da tutti!
-Lorenzo-
Auguri di pronta guarigione!! Meraviglioso quel risottino!! Brava anche da ammalata non perdere lo stimolo per cucinare!!
RispondiEliminaPerò arrivi da Alghero, beh! allora ne è valsa la pena raffreddarsi un pochino!!
Lorenzo, ho visto le foto, davvero invitanti.
RispondiEliminaSono pronta al festeggiamento, proviamo anche la gelateria i Mannari?
Giusy, grazie :-)
CIAO!
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Ale