06 agosto 2012

Pilsner Urquell è la scelta dei Jeunes Restaurateures d'Europe





Milano, 10 luglio 2012 - Pilsner Urquell, la birra che ha cambiato il modo in cui il mondo vede la birra, ha confermato l’interesse all’enogastronomia di qualità ed alla cucina d’autore attraverso l’accordo di partnership con una delle associazioni più prestigiose del settore, non solo nel Bel Paese, i Jeunes Restaurateurs d’Europe – il network di giovani chef e proprietari di ristoranti alfieri della ristorazione d’eccellenza e dell’alta gastronomia. “Negli ultimi anni sono stati conseguiti buoni risultati - afferma Luca Beretta, Business Unit Director Pilsner Urquell Italia - grazie ad un lavoro attento e meticoloso che sta portando i consumatori italiani a riconoscere in questa birra ceca uno status superiore, con una grande storia alle spalle fatta di dedizione, cura, successi e prestigio.
La distribuzione da noi è ancora molto selettiva e gli operatori che trattano Pilsner Urquell sono innamorati del marchio, sono i più forti supporter ed i più autentici ambasciatori del brand. I Jeunes Restaurateurs d’Europe ITALIA incarnano perfettamente la figura dell’Ambassador e rappresentano al meglio quello che è per noi il concetto di qualità, di eleganza e modernità pur mantenendo un solido legame con la tradizione. Ci siamo piaciuti e ci siamo scelti per portare avanti insieme questi valori”.
Giovedì 12 luglio ha preso il via la prima attività, il Giro d’italia con Pilsner Urquell; sono più di 20 gli chef impegnati a proporre, per un’intera settimana, Pilsner Urquell in abbinamento ad un loro piatto, studiato apposta per l’occasione. “E’ una collaborazione nata sotto il segno dell’innovazione” – ha affermato Andrea Sarri, neo presidente dei Jeunes Restaurateurs d’Europe – “e Pilsner rappresenta un partner ideale per  dare continuità al nostro percorso gastronomico che unisce  la forza della tradizione a una costante  attenzione alle novità e al mondo che cambia.”
I giovani ristoratori che aderiscono al progetto sono: Andrea Sarri del ristorante Agrodolce di Imperia, Emanuele Scarello del ristorante Agli Amici dal 1887 di Godia (UD), Paolo Zoppolatti del ristorante Al Giardinetto di Cormons (GO), Christian Di Bari del ristorante Due Spade di Cernusco sul Naviglio, Tommaso Arrigoni ed Eros Picco del ristorante Innocenti Evasioni di Milano, Pietro d’Agostino de La Capinera di
Taormina, Ombretta e Filippo Saporito de La Leggenda dei Frati di Castellina in Chianti (SI), Alberto Faccani del ristorante Magnolia di Cesenatico, Marco Fadiga del Marco Fadiga Bistrot di Bologna, Marco Parizzi del Ristorante Parizzi di Parma, Francesco Sposito della Taverna Estia di Brusciano (NA), Renato Martino del Vairo del Volturno di Vairano Patenora (CE), i fratelli Colleoni del ristorante San Martino di Treviglio (BG), Daniele Usai del ristorante Il Tino al Lido di Ostia (Roma), Marco Stabile del Ristorante Ora d'Aria di Firenze, Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo (TO), Fabrizio Ferrari de Al Porticciolo 84 di Lecco, Paolo Donei della Malga Panna di Moena, Cristiano Tomei de L'Imbuto di Lucca, Stefano Pillan del ristorante Zenzero di Grumolo delle Abbadesse (VI), Marcello Trentini del  ristorante Magorabin di Torino, Fabio Granata de L'Arsenale di Cavenago d’Adda (LO), Chrstian Pircher Kirchsteiger di Poiana di Lana (BZ), i fratelli Troiani de Il Convivio Troiani di Roma.
Il progetto sarà ripetuto in autunno, con piatti e idee nuove da presentare al pubblico, anche durante i festeggiamenti per il 170° anniversario di Pilsner Urquell, sempre nell’ottica di una collaborazione solida e duratura.


PILSNER URQUELL
Pilsner Urquell è conosciuta dagli intenditori come la birra che ha cambiato il modo in cui il mondo vede la birra. Per capire il valore aggiunto di Pilsner Urquell è opportuno fare un passo indietro e ricordare le sue origini. Il 4 ottobre 1842 ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, segnando la nascita della prima birra dorata al mondo, stabilendo gli standard per tutte le birre chiare che verranno prodotte da allora. Fino al diciannovesimo secolo la qualità della birra era abbastanza scadente ovunque, un liquido scuro e torbido i cui standard variavano senza controllo. L’inventore dell’inimitabile Pilsner Urquell è Josef Groll, un giovane mastro birraio bavarese. È da questo momento che la birra viene servita in bicchieri di vetro così da esaltarne la purezza e non più in boccali di latta, coccio o di altri materiali non trasparenti e quindi non puri.
E’ importante sottolineare che la vera patria della birra è la Repubblica Ceca e che il termine Pilsner deriva infatti dal luogo in cui Pilsner Urquell nacque, la città di Pilsen in Boemia, a circa 100 km da Praga, tanto che il significato letterale del suo nome è “Pilsner dalla fonte originale”. Il successo e l’innovazione che questa nuova birra ceca ha rappresentato e le numerose imitazioni di cui è stata oggetto hanno fatto sì che i termini “pilsner” o “pils” vengano tuttora usati in tutto il mondo per indicare un’intera categoria: la birra chiara a bassa fermentazione. Tuttavia Pilsner Urquell è la sola legittimata a chiamarsi Pilsner. L’autenticità di ogni bottiglia è garantita dal sigillo rosso sul quale sono rappresentati i cancelli della fabbrica di Pilsen, in cui nacque e dove ancor oggi è prodotta con gli ingredienti locali più raffinati e con un processo di fermentazione unico.
Inoltre, dal 2008 la “České pivo” (birra ceca) fa parte dell’elenco di prodotti alimentari tutelati dal marchio UE, ottenendo l’IGP - Indicazione Geografica Protetta (sono solo 3 le birre ceche ad aver ottenuto tale certificazione). Il marchio IGP garantisce che il prodotto sia parzialmente o totalmente realizzato in una determinata zona geografica. Il principio della tutela consiste nel fatto che la birra ceca si distingue per la procedura tecnologica specifica. Questo significa che sul mercato europeo non possono presentarsi prodotti con il nome “České pivo” che non rispondano ai requisiti delle procedure tecnologiche tradizionali.
INGREDIENTI
L’unicità di Pilsner Urquell deriva innanzitutto dalla qualità superiore delle materie prime utilizzate per la produzione. In primo luogo il malto chiaro, ancor oggi prodotto all’interno della fabbrica di Pilsen con il miglior orzo boemo e moravo, l’ingrediente principale per il tipico colore chiaro e sfumato d’oro di Pilsner Urquell. In secondo luogo i fiori di luppolo Saaz, che danno a Pilsner Urquell quel gusto amaro che bilancia la dolcezza del malto, oltre a contribuire alla tipica trasparenza. Poi l’acqua, ancor oggi estratta dalle falde sottostanti al bacino di Pilsen, particolarmente povera di minerali e sali naturali e con una dolcezza unica che contribuisce al gusto dolce amaro della birra. Infine il lievito segreto Pilsner H, l’artefice del sapore superiore e del corpo di Pilsner Urquell, che secondo la leggenda fu rubato in un monastero da un monaco in fuga e venduto a Josef Groll nel 1842. Oltre alla qualità dei suoi ingredienti, l’unicità di Pilsner Urquell deriva dalle innovative tecniche di produzione introdotte da Josef Groll, mantenute ancor oggi benché complesse, lente e costose, come la fermentazione a basse temperature, il triplice processo di decozione (gli altri produttori di birra ne hanno uno o al massimo due), il riscaldamento a fiamma viva in bollitori di rame (la maggior parte delle fabbriche di birra durante il processo di decozione utilizza dispositivi di riscaldamento elettrico o a vapore su contenitori d’acciaio), peculiarità produttive che ancora oggi distinguono Pilsner Urquell dalle imitazioni. 
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Il procedimento produttivo tipico di Pilsner Urquell aiuta a sviluppare il colore dorato, un bouquet di grano tostato ed un bilanciato gusto di caramello. Un gusto eccezionalmente gratificante intensamente luppolato, con un equilibrio di dolcezza sottile e di amaro vellutato, avvolto in un corpo gloriosamente frizzante che rende Pilsner Urquell facile da bere. Il forte amaro è bilanciato da una dolcezza che è il risultato della combinazione di sapori di miele, diacetile e note caramellate insieme ad un altro estratto residuo. La birra non è mai stringente e chiude con una cremosità pulita, che fa perfetto contraltare al luppolo.Altra rilevante caratteristica è che il sapore distintivo è corposo pur essendo la Pilsner Urquell poco alcolica, solo
4,4 gradi. Il complesso aroma e le note degustative di Pilsner Urquell sono espresse al massimo se viene servita alla temperatura di 7°C (±1). Il bicchiere – calice ufficiale, creato ad hoc, rinforza l’autenticità e la Superpremiumness, contribuendo a mantenere la schiuma compatta ed esaltandone il gusto.
RICONOSCIMENTI
Grazie al suo gusto unico Pilsner Urquell, la birra più imitata al mondo, ha collezionato un gran numero di importanti premi internazionali e continua ad essere annoverata dai critici tra le migliori birre del mondo. Molte sono le conferme del successo di Pilsner Urquell, una su tutte: la nomina come marca di birra straniera più venduta in Germania nel 2010, secondo un sondaggio condotto dalla rivista Getränke (il più importante magazine che copre il mercato delle bevande in Germania) con riferimento alle catene di grandi dimensioni. Quest'anno è la quarta volta consecutiva dal 2007 che Pilsner Urquell ottiene questo primato. Pilsner Urquell è ancora oggi prodotta esclusivamente a Pilsen, in Repubblica Ceca, dalla Plzensky Prazdroj, con la stessa ricetta e gli stessi ingredienti del 1842, questo rappresenta un grande valore aggiunto di purezza. Pilsner Urquell è importata e distribuita in Italia dalla Birra Peroni S.r.l, che nasce a Vigevano nel 1846 ed è attualmente considerata l’azienda di riferimento nel panorama birrario nazionale. Può contare su un consistente portafoglio di marche prestigiose spesso premiate a livello internazionale per la loro qualità e comunicazione, quali: Peroni, Nastro Azzurro, Peroni Gran Riserva, Raffo, Wuhrer, Peroncino e – da quando l’azienda è entrata a far parte di SABMiller plc - Miller Genuine Draft e Pilsner Urquell, la regina delle birre.
L’ASSOCIAZIONE JEUNES RESTAURATEURS D’EUROPE
Talento e Passione” è il motto dei Jeunes Restaurateurs d’Europe (JRE), l’associazione che riunisce i migliori e i più giovani rappresentanti dell’alta gastronomia. Un network europeo di cuochi e ristoratori professionisti, interpreti lungimiranti della propria epoca che - con grande rigore, inesauribile creatività e rispetto del patrimonio gastronomico locale - danno vita a una cucina moderna e profondamente radicata nel territorio. Nata in Francia alla metà degli anni Settanta, l’associazione ha l’obiettivo di stimolare solidarietà, amicizia e scambio di idee ed esperienze fra gli chef più innovativi. Presto riconosciuta dal mondo gastronomico come una delle più prestigiose associazioni culinarie, negli anni ha saputo creare un mondo di sapori, aromi e sensazioni che dal 1992 ha oltrepassato i confini francesi per allargarsi ad altri paesi del vecchio continente, fra cui l’Italia. Presenti in Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Slovenia, Spagna, Svizzera, Italia e con una piccola rappresentanza in Australia, oggi i Jeunes Restaurateurs d’Europe sono oltre 500. Gli associati sono selezionati fra gli chef più innovativi sotto i 37 anni d’età; oltre i 45 anni i soci sono onorari. Nel nostro Paese sono oltre 80 i giovani ristoratori, Da nord a sud una grande famiglia che con il culto dell’eccellenza e della qualità degli ingredienti riesce a garantire ad ogni ospite di ciascun ristorante un’esperienza unica e irripetibile.

(a  cura  della  redazione)

3 commenti:

  1. "la birra che ha cambiato il modo in cui il mondo vede la birra"


    bello ed efficace questo slogan!
    Complimenti a quelli del marketing e comunicazione che lo hanno coniato. Trovo che apra la mente e gli orizzonti sul nuovo marchio.

    Se non fosse per la mia dieta rigorosamente glutten free andrei a provarla e gustarla subito.

    Daniela, chissà quanto dovrò aspettare per la birra glutten free che ha cambiato per sempre l'esperienza dei sui consumatori e amatori? ;-)

    Birre glutten free ne esistono, ma per poterle apprezzare bisogna aver dimenticato il vero sapore della birra...

    Un caro abbraccio
    Mammacoach

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    Risposte
    1. Myriam, ci sono birre senza glutine che fanno oore al loro nome. Dopo le vacanze ne assaggiamo qualcuna insieme?

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