08 luglio 2019

Apertura Dorayaki e ricetta Ohagi (おはぎ). La ricetta del lunedì.

Gli Ohagi (おはぎ), chiamati anche Botamochi (ぼたもち o 牡丹餅) sono un dolce giapponese che si prepara con riso glutinoso e marmellata di fagioli rossi azuki, chiamata Anko.
I nomi dei dolci  cambiano a  seconda  della  festa di riferimento. Per la festa della primavera si fanno i botamochi, da  "botan" peonia che  fiorisce i  primavera, in autunno si preparano gli  ohagi che  è il  nome del trifoglio giapponese. Questi dolcetti si mangiano come cibo sacro che viene offerto durante l'Higan, una festa buddista giapponese.


Mesi fa c'è stato un workshop organizzato dall'Ambasciata  del Giappone in Italia con la  collaborazione di Ramen Bar Akira. In quell'occasione i pasticceri giapponesi di "Dorayaki - dolcezze giapponesi" per  preannunciare la prossima apertura della pasticceria ci hanno fatto vedere come realizzare uno dei più famosi dolci tradizionali giapponesi, insieme all'ambasciatore del tè giapponese che ci ha  spiegato come  preparare e gustare al meglio questa bevanda.
Questi dolci appartengono alla categoria dei wagashi, cioè i dolci tradizionali; tutti gli altri dolci in cui le ricette francesi, americane o italiane vengono rielaborate con elementi giapponesi, prendono il nome di yogashi. Tè macha, fagioli azuki, sake, riso glutinoso sono solo alcuni degli ingredienti che contraddistinguono i wagashi. 
Come ci spiega Laura Imai Messina  nel suo libo "WA" questa parola  significa armonia e indica tutto ciò che è mite, sereno e moderato. Ma WA è anche tutto ciò che è giapponese.


Cosa serve per  fare i botamochi?

riso glutinoso
anko
semi di sesamo
polvere di soi
polvere di tè matcha


Prima di tutto il  riso glutinoso.


E' un tipo di riso usato per  fare torte di  riso "mochi". Quando è cotto è molto appicicoso. In  giapponese si chiama anche "mochi kome", cioè riso per  fare i mochi. Se non si è in  Giappone si  può usare i riso originario.


Poi serve l'Anko. Una pasta di fagioli rossi azuki.

La ricetta.
E' abbastanza  semplice. Prima di tutto bisogna cuocere il riso con  il metodo giapponese, meglio se  con una pentola  cuociriso,, mescolando fino a quando non si attacca e i primi grani iniziai a perdere la forma rompendosi.
Stendere uno strato di riso  sulla mano  bagnata, formare una polpettina piatta  e  posizionare un po'  di anko.


Formare l'ohagi avvolgendo la palla di riso intorno all'anko, premendo leggermente  per  dare solidità all'ohagi.
Come tocco finale si può rotolare la pallina nei semi di  sesamo oppure nella  polvere di tè matcha o di farina di soia.


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