21 ottobre 2019

Umami, trattoria giapponese a Roma.

Il ramen di Umami.
Sembra che la scoperta dell'oriente e del Giappone  a Roma  non abbia sosta. E dopo la mania per il sushi e il sashimi, che hanno dato il via al proliferare di milioni di finti giapponesi, nati da ristoranti cinesi preesistenti, ecco che in città è comparsa una  nuova  stella. Ramen e  udon, ossia "spaghetti" giapponesi in brodo, dirà qualcuno.
La storia è lunga e nasce in Cina, ma non è di questo che voglio parlare oggi, sarà l'oggetto di un post specifico sul ramen, bensì di un posto che avevo adocchiato da un po' ma non avevo ancora  visitato, Umami. Male, molto male. Perché ora non vedo l'ora  di tornarci.
Umami è uno dei tanti progetti  messi a segno da  Marco Pucciotti che  a Roma sta  proponendo molte  novità spaziando dalla  pizzeria alla trattoria al ristorante creativo. Tutto con molta  sostanza.
Partivo quindi già molto ben disposta.


Il nome Umami うまみ non poteva  essere più azzeccato. Come molti sanno l'umami è considerato il  quinto gusto fondamentale percepito dalle cellule recettrici presenti nel cavo orale umano dopo il dolce, salato, amaro e aspro (il piccante no, non è un sapore, ma  una sensazione tattile).
Il significato di  うまみ in giapponese fa proprio riferimento al "gusto" e in particolare al "sapore" del glutammato di sodio, che è presente in natura in cibi come la carne, il formaggio ed altri alimenti ricchi di proteine. Questo sale è stato isolato nel 1908 da Kikunae Ikeda un chimico dell'università di Tokyo, studiando il sapore forte del brodo di alghe.
Da qui si capisce come mai in alcune cucine venga utilizzato il cosiddetto dado (in occidente) o direttamente  il  glutammato di sodio (oriente) come esaltatore di sapidità. Soluzione più veloce ma  sicuramente meno genuina.

Tornando al "nostro" Umami, finalmente ci sono stata un  mese fa. Ero curiosa di assaggiare la cucina dello chef Giuseppe Milana da un lato, di cui ho sentito parlare molto bene, e dall'altro so che  mangiando cibi orientali riesco a tenere a bada meglio la mia  intolleranza al lattosio. Non sarà un  caso che  quella orientale in genere è una  cucina  che  amo  molto, soprattutto quando non risente  di contaminazioni.


L'interno del locale è  semplice ed  accogliente. Prevale il legno con i colori morbidi e il bianco su cui risaltano le stoviglie scure. Ho apprezzato molto la posizione delle bacchette, davanti al piatto, mentre noi occidentali tendiamo a metterle a  fianco come le nostre  posate.
Su  uno scaffale  fanno bella mostra alcune bottiglie di sake e in carta c'è un'ampia scelta di questa bevanda fermentata insieme a  bottiglie di shochu.
Per la  cena io mi sono orientata su un  sidro italiano perché lo amo molto ma non si trova  facilmente.





Eravamo in tre e abbiamo assaggiato diverse cose dal menu scambiandocele e condividendo.


Abbiamo iniziato con una tempura vegetale con maionese al miso

tempura 
  ed edamame.


Poi una serie di antipasti.

takoyaki
E poi non potevano mancare i takoyaki, le polpette di polpoche tutti  (tre) noi adoriamo.

takoyaki
 Altro piatto immancabile i gyoza di maiale, i ravioli alla piastra.

gyoza
Come piatto forte io ho preso un tori karaage accompagnato ad a una ciotola di riso bianco.

tori karaage
E i miei amici hanno optato per un sakedon (riso con salmone) 

sakedon 
 e il ramen:
ramen
Come  dolce siamo rimasti sul classico con i dorayaki

dorayaki
 e un ottimo sorbetto di lamponi

sorbetto di lamponi
In menu anche yakitori di pollo cotti alla brace con salsa teriyaki, cotoletta di maiale tonkatsui,  bun al vapore con pulled pork all’orientale, gyoza non solo di maiale ma anche gamberi, o vegani con verdure e tofu), sashimi del giorno e inari sushi. Tra gli antipasti anche goma wakame (l’insalata di alghe che si può fare a casa con la  ricetta di Senza Panna) e ginger wakame.
Queste alcune delle proposte che vorrei  provare e  quindi tornerò di sicuro.
Punto di  forza di Umami oltre alla preparazione corretta dei piatti, ad  opera dello chef, e al personale di sala, preparato e disponibile a rispondere alle domande, sono le materie  prime. Tra i fornitori Mauro Secondi, Pork&Roll, Bottega  Liberati, Emporio delle Spezie, Saké Company e Otaleg.

Umami – Roma
via Veio, 45 
tel: 06 5309 6313

(lunedì chiuso - sabato e  domenica aperti anche  a pranzo)




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