05 settembre 2016

Mezzemaniche con la pajata. La ricetta del lunedì è tornata.


Le vacanze sono finite, ma in fondo c'è  molto di  buono anche  in  questo. Al mare  non avevo la connessione internet perché TIM lì non  prende e  tutti i miei  programmi di postare una ricetta a settimana sono saltati. Bene, ottima occasione per  riposarmi.
Però adesso sono tornata e ho  molte  idee.
Le ha anche il  mio  fornitore di  fiducia Massimo Piccheri de Le  Officine del Gusto e alla mia prima visita abbiano pensato a questa ricetta romana che non si  può realizzare sempre  perché serve una materia rima  speciale, l'intestino del vitellino da latte.


Questo è un piatto della tradizione romana che come ricorda il mio amico Danilo Villani "è una cucina  austera che  trae le  sue  origini dal popolino". E quindi gli  ingredienti base sono al massimo 3 e tutti locali.
Inoltre la cucina capitolina può sembrare pesante ma  ricordiamoci che spesso sono  piatti unici che si accompagnano al pane, al vino e all'acqua, quindi completi da  soli. L'apparente  pesantezza deriva dal fatto che oggigiorno spesso l'accompagniamo a un secondo, contorno, dolce, caffè e  ammazza caffè. E magari preceduto da  antipasti e fritti  misti.
Niente di  più sbagliato. Da solo ha  le  calorie  e tutti  i nutrienti di un pasto completo.
Sazia  e soddisfa così com'è.

per 4  perone

500 g  di  rigatoni  o  mezzemaniche

400 g pajata di vitello
400 g polpa di  pomodoro
1  cipolla
1 gambo di  sedano 
1 carota (facoltativa)
vino bianco per  sfumare
olio extravergine di  oliva  della  Sabina
sale e pepe
peperoncino (facoltativo)
pecorino romano


Sminuzzare le  verdure  e metterle in padella  con poco  olio  ad  ammorbidirsi. Non devono  friggere ma cuocersi lentamente.
Aggiungere la pajata lavata, spellata e legata dal macellaio, se non vogliamo farlo  noi. Far insaporire su  tutti  i lati  e sfumare  con vino  bianco. Lasciare qualche pezzo non  legato tagliato  a pezzetti per insaporire  il sugo.



Aggiungere la polpa  di pomodoro e cuocere, coperta e a fuoco basso, almeno 1 ora o più fino a quando il budello non  è morbidissimo. Poco  prima di  spegnare  aggiustare di sale e pepe, e peperoncino se  piace.
Cuocere la pasta  molto al dente. Io ho usato le  mezze maniche  Pasta60027 di Carla Latini. Scolare la  pasta  e farla  saltare velocemente  con  un  po' di  sugo, impiattare  e aggiungere  altro  sugo, le  treccine di pajata e tanto  pecorino  romano.

Tutte le foto con la sequenza della  preparazione sono su  Flickr

La Pajata






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