30 maggio 2006

Come Tigelle


Le tigelle in realtà sono gli stampi in terracotta, singoli, in cui venivano cotte le crescentine. Ma recentemente il contenuto ha preso il nome del contenitore . Le tigelle venivano scaldate nel camino e foderate di foglie di castagno prima di accogliere l'impasto per la cottura. La farcia tradizionale era il pesto fatto a base di lardo, pancetta, aglio e rosmarino tritati al quale, una volta spalmato sulla crescentina aperta a metà, era aggiunta una spolverata di parmigiano grattugiato. Questa è la preparazione tipica dell'appennino Modenese che gravita intorno a Pavullo.

27 maggio 2006

cronaca di una dieta...: involtini di pesce e finocchi à l'ancienne



Ormai sono a dieta da qualche mese e per non annoiarmi con quello che mi è consentito mangiare a volte cerco di rendere meno banali e insapore i piatti senza sgarrare con ingredienti e cotture.

Stasera nella mia dieta erano previsti/consentiti:

150/200g di pesce bianco
erbe aromatiche a volontà
olio 2 cucchiaini
200g di finocchi
poco aceto
un frutto
Ho comprato un filetto di persico, l'ho appiattito con il batticarne e l'ho coperto di un trito di salvia, rosmarino, timo e sale. Volendo avrei potuto mettere un po' di pepe.
Ho arrotolato il filetto e l'ho tagliato in tranci. Per la cottura li ho fermati con degli stecchini che ho tolto prima di mettere gli involtini nel piatto.
Le girelle di pesce prima della cottura
Ho messo uno dei due cucchiaini di olio in una padella antiaderente con un paio di spicchi d'aglio vestiti che ho tolto a fine cottura. Ho aggiunto le girelle, le ho appena scottate e poi ho sfumato con poco brodo vegetale (sarebbe meglio con un po' di vino bianco, ma la dieta è la dieta).
In pochi minuti gli involtini erano cotti e li ho messi in un piatto togliendo prima gli stecchini.
Come contorno finochi tagliati sottili con la mandolina e conditi con una vinaigrette fatta con senape all'antica, olio (il secondo cucchiaino) e aceto di mele.
Niente pane (purtroppo) e una mela.

:-)


25 maggio 2006

Una gita a...

Per chi legge la settimana enigmistica il titolo del post significa qualcosa...
Il we scorso ho fatto una gita in un'altra città.

Viaggio lungo, ma non privo di grandi soddisfazioni. E chi vuol capire ...

Ho visto dei bei fiori.

Poi ho fatto un bel giro turistico.

e per finire ho incontrato una cara amica l'assiolo (io sono quella a destra)


e tanti altri amici (io sono la terza da sinistra)

e per finire le mie MK Professional

24 maggio 2006

Qahwa baida (caffé bianco libanese)



"What do you expect when you order white coffee? Regular coffee with milk perhaps, or perhaps some Coffee Mate. Imagine our surprise when the white coffee was served to us, it was a clear almost colourless hot liquid, with a slight bitter taste and sweet smell. Reminds us of a cologne perhaps, or an au de toilette. So we asked the waiter what it was, that they served us, and we were told that in the Middle East, if you order white coffee, what you will be served is Orange Blossom Water, with hot water added. Apparently this white coffee has its origin in Lebanon, and they call it “Kahwe Baida,” often served after a heavy meal and is good for digestion. We passed the cup round and we all had a tiny taste of the beverage. Not very popular with our table. But it was an experience anyways. So if you are in this region, remember to order coffee with milk and not white coffee or you’ll be served with Orange blossom beverage"

Tratto da: http://avidtraveller.blogspot.com/2005/08/white-coffee.html


La ricetta che ho preso a casa della mia amica Danielle Khoury:
Portare l'acqua quasi ad ebollizione, aggiungere zucchero secondo il gusto personale, una bacca pestata di cardamomo e acqua di fiori d'arancio libanese, quella vera (non quella chimica che in Italia viene venduta al supermercato).
Digestivo e concilia il sonno.




17 maggio 2006

alcuni fiori del mio terrazzo








Non sono belli come quelli di RoVino, ma mi accontento :-)

Non si vede bene ma nella seconda foto la santoreggia è fiorita.

continua........................

16 maggio 2006

Zuppa cuata o zuppa gallurese








Ingredienti:
500 g di pane di un paio di giorni,
500 g formaggio peretta o panedda,
200 g formaggio pecorino grattugiato,
brodo di pecora o comunque di carne,
olio, lardo o burro,
prezzemolo,
basilico,
aglio,
saporita.

Preparazione:
preparare il brodo con abbondanza di odori, tagliare il formaggio a fette sottili; triturare il prezzemolo con l’aglio, unire la saporita e mescolare.
Disporre sul fondo della teglia alcune fette di pane, coprire con i formaggi e gli aromi. Continuare con gli strati: pane, formaggi, aromi fino a riempire la teglia lasciando un po’ di spazio. Versare sopra il brodo caldo fino a che il pane ne assorbe. Mettere in forno caldo fino a quando non ci sarà più brodo sul fondo ma la zuppa sarà ancora morbida. A cottura ultimata la superficie deve essere un po’ rosolata.
Servire tiepido.

Variante
Si può preparare questo piatto con un brodo vegetale ottenuto facendo appassire in sei cucchiai di olio d'oliva due cipolle medie tritate, cui si aggiunge un bel mazzo di finocchietti selvatici freschi, spezzettati grossolanamente, e due litri d'acqua. Quando i finocchietti si presentano morbidi e il brodo si è ristretto si versa il tutto sul pane e il formaggio preparati come sopra. Completare la cottura in forno.
NB. Questa variante non è strettamente "tempiese" bensì una caratteristica dei territori di confine tra la Gallura e il Logudoro e/o l'Anglona.

07 maggio 2006

Pancarré di Endrya

La ricetta mi è stata data da Andrea, un amico forumista del Gamberorosso, dopo aver visto il pane inglese che avevo fatto mesi fa. L'ho provato e mi è piaciuto, però come mio solito ho fatto delle modifiche.
Ecco la ricetta originale: