11 marzo 2019

Salmone alla piastra. La ricetta del lunedì.


Qualcuno dirà: "e che  ricetta è?  sono tutti  buoni a fare un salmone  alla piastra!!" E' vero e non è  sempre vero.
Questo piatto nasce perché mi è stato proposto di provare una piastra  in ghisa molto diversa dalle solite. Sono sincera, in un  primo momento ho pensato di averne  provate  altre e che non ci poteva  essere chissà quale  differenza... e  invece...

Prima di tutto mi sono fatta  spiegare  bene le caratteristiche del  prodotto. Si chiama Ghisanativa. Riporto fedelmente la descrizione  perché non trovo  parole  migliori, più  chiare e  trasparenti.
"La ghisa in cucina è un alleato prezioso che offre alte prestazioni. Le piastre e pentole in Ghisanativa permettono di cucinare con pochi grassi, con grandi vantaggi per la salute. Si ottengono rosolature perfette, dal colore caldo e brunito.
La ghisa è il materiale ottimale per la reazione di Maillard; ottimo conduttore, permette al calore di distribuirsi in maniera uniforme, mantenendo stabile la temperatura in tutta la superficie.
La reazione di Maillard avviene fra i 140° e i 180° C, temperatura da non superare in quanto i cibi finirebbero per bruciare e rilasciare sostanze tossiche. In realtà si tratta di una reazione molto complessa, in cui le molecole degli zuccheri e delle proteine legano tra loro grazie al calore, dando origine a nuovi composti.
E' fondamentale portare pentole, griglie o forno alla giusta temperatura prima di poggiare gli alimenti, dopodiché basterà aspettare pazientemente che si formi la giusta crosticina per girare i cibi senza alcun problema.
Nelle pentole e piastre Ghisanativa i cibi non si attaccano,grazie all'antiaderenza naturale, e il procedimento di doratura risulta agevolato.
Nella parte finale della reazione i cibi risultano imbruniti, con il tipico aroma del cotto e rosolato.
Per quanto possa sembrare semplice a dirsi, rosolare alla perfezione ad esempio un arrosto, che sia questo un bel taglio di roast-beef o un’arista, è un’arte.
La differenza la farà sempre e comunque la mano del cuoco, la sua sensibilità e la sua capacità di scegliere le materie prime, le temperature, i tempi e i giusti utensili."

Io mi sono voluta divertire partendo dalle cose più  difficili, il pesce e le verdure. Quindi ho optato per il salmone, l'indivia belga, il cavolo cappuccio rosso e la patata dolce (quest'ultima però è stata cotta al vapore).


La cosa  interessante del  processo di lavorazione  di questi  utensili  in ghisa è  il processo finale di brunitura che viene ottenuto con l'olio  d'oliva. La  cosa interessante è che l'ho raccontato a mio padre e mi ha  detto che anche le armi vengono brunite  allo stesso modo.
Consiglio di visitare il  sito Ghisanativa per  togliersi ogni curiosità e di provare  queste  piastre  davvero  uniche!!


Salmone alla piastra con indivi, cavolo cappuccio, batata e Skyr all'aneto.

Salmone, un filetto a  commensale
1 indivia belga
cavolo rosso
1 batata, patata dolce
Skyr
aneto fresco  o secco
olio extravergine
sale

Scaldare la  piastra, avendola prima oleata leggermente.

Indivia belga.
Lavare e tagliare in quattro l'indivia belga. Metterla sulla piastra, coprirla con il coperchio per  cuocerla girandola di tanto in tanto. Salare e tenere in caldo.


Cavolo cappuccio rosso.
Lavare e tagliare fine il cavolo. Cuocerlo sulla piastra calda leggermente unta con  l'olio. Salare  e coprire  con  il coperchio girando ogni tanto  fino alla  cottura.


Batata.
Lavare la patata dolce e cuocere a vapore. Sbucciare e schiacciare con una forchetta o  schiacciapatate. Condire  con sale  e olio.


Skyr.
Lo skyr è un latticino fresco islandese. Si trova ormai facilmente  in Italia, io l'ho preso da Lidl. Se non si  trova si può sostituire con yogurt greco denso. Per  servirlo aggiungere aneto  fresco  tritato  o secco in polvere.

Salmone.
Per ultimo cuocere il trancio di salmone su entrambi  i lati fino a formare una bella crosticina.

Servire con ottimo  olio  extravergine  di oliva e accompagnato con Skyr (in mancanza va  benissimo uno yogurt greco denso) condito con  foglie di aneto  tritate  fini.

2 commenti:

  1. La ricetta è sana e molto invitante, non avevo mai grigliato il cavolo cappuccio viola, ci proverò sicuramente. Questa pentola sembra spettacolareeeeee, la desidero tanto. Un grandioso saluto e buon fine settimana
    M.G.

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    1. Grazie del tuo commento Mariagrazia.

      Il cavolo viola è venuto benissimo ma è altrettanto brutto da fotografare.

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