11 giugno 2018

Finocchio marino in salamoia. La ricetta del lunedì




Vi sarà capitato di vedere sulle rocce vicino al mare una strana pianta carnosa con fiori gialli e di avere  stropicciato le foglie  per sentirne  il profumo. E di scoprire con meraviglia che questa  erba ha un  odore particolare, quasi di finocchio, balsamico, penetrante e piacevolmente aromatica.

E' il finocchio di mare. Il finocchio marino (Crithmum maritimum L.) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle ombrellifere originaria delle regioni costiere dei paesi dell'Europa meridionale e occidentale, lungo le coste del mar Mediterraneo, in America settentrionale e in Asia centro-occidentale. Cresce sulle scogliere e sui moli ed è l'unica specie del genere Crithmum.
E' facilmente riconoscibile. È una pianta che sopporta bene il sale (alofila), la troviamo quindi vicino al mare, spesso sulla  nuda roccia; è perenne, e presenta fusti molto robusti e ramificati, alti da 30 a 60 cm.

Le foglie, sono formate da piccole foglioline lanceolate, carnose, grigio azzurre, lunghe fino a 2 cm.
I fiori sono riuniti in ombrelle molto piccole, di colore dal bianco al giallastro; fioriscono da luglio a settembre.
I frutti sono di forma ovoidale.
Al finocchio marino vengono attribuite alcune proprietà terapeutiche; viene usato come vermifugo e per migliorare la funzionalità del fegato. In passato veniva usata dai marinai come fonte di vitamina C e di iodio.
È una pianta commestibile, l'accoppiamento perfetto è con il pesce, per condire la pasta o la pizza.
Le foglie possono essere lessate in aceto, o aceto e vino bianco, e poi asciugate bene e conservate sottolio oppure si possono mettere in salamoia  come le  olive.
Le  foglie  possono anche essere passate in pastella  e  fritte.
Si usano solo le foglie  tenere eliminando i  gambi che sono più duri e di sapore amaro.
Si può facilmente coltivare in vaso.
In Corsica se ne ricava invece un olio essenziale.
William Shakespeare lo cita nel Re Lear e definisce un “lavoro terribile” l’abitudine di scalare le scogliere per raccoglierlo perché spesso “a metà strada cade chi lo cerca”.
Chiamato anche  "spaccasassi"  perché cresce nelle fessure  delle  rocce  spaccandole, viene utilizzato anche come pesto mischiato ad altri ingredienti.

Questo l'ha fatto mia sorella e l'ha messo in salamoia. Le foglie del finocchio di mare pulite e lavate vengono staccate  dai rami e  accomodate nei  vasetti puliti. Si aggiunge poi  una salamoia al 5-10% di  sale, preparata con  acqua  fatta  bollire in cui si versa  il sale  e poi si fa raffreddare.
La percentuale cambia a seconda se le  foglie sono appassite o no. Nel secondo caso aumentare  la  dose di sale  fino al 10% per garantire  la  conservazione.
Si  chiudono i vasi e si lasciano maturare  un paio di  mesi chiusi  in dispensa. Ogni tanto controllare e se il  liquido si è  abbassato fare  il rabbocco.
Il finocchio marino così preparato fermenterà come le olive. Quando all'assaggio ci  sembrerà pronto  potrà  essere consumato così com'è come accompagnamento di pesci lessati, oppure potrà essere usato per preparare un pesto e condire la pasta.

8 commenti:

  1. Evabbe post pieno di cose xlche mi interessanto, il finocchio di mare che non conoscevo le descrizioni dettagliate e la tecnica per la conserva. Di ispiarazione sicuramente. Cercherò anche io in spiaggia

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    1. Prova a vedere in Calabria, dovresti trovarlo. Grazie :)

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  2. Ho avuto qualche problema nell'invio del commento che ho scritto piu volte. Scusa i refusi.

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    1. Pensi che dipenda dal mio account o altro? così controllo

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  3. Evabbe post pieno di cose xlche mi interessanto, il finocchio di mare che non conoscevo le descrizioni dettagliate e la tecnica per la conserva. Di ispiarazione sicuramente. Cercherò anche io in spiaggia

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  4. Provate tutti per la vostra salute e andrete meno volte in farmacia. Meglio raccoglierlo in primavera o in ombra in estate ma se sembra bello verde e florido anche in inverno specie più al sud.

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