27 maggio 2019

Le fave fritte e in altre 3 cotture. La ricetta del lunedì.


Da settembre scorso sto frequentando un  corso di lingua giapponese. Ho detto una  cosa inesatta, non  è  UN, ma  IL corso per antonomasia. E' quello della  scuola  dell'Istituto Giapponese di Cultura, famoso in città per il bellissimo giardino zen. L'avevo visitato nel 201 e mai avrei immaginato che otto anni dopo l'avrei rivisto come  studentessa interna.
Ma andiamo per  gradi: Cosa  c'entra questo?
C'entra perché sabato ho fatto la verifica finale e subito dopo aver  ritirato l'attestato di frequenza invece di andare subito a casa a studiare sono passata al mercato Trieste a fare un po' di spesa di verdure. Meta il Banco n. 1 dell'Azienda Agricola Altobelli (produttrice anche di un ottimo olio extravergine  d'oliva).


Dopo due chiacchiere con Leonardo (ovviamente sul cibo e nuove idee per prepararlo) sono tornata a casa con il mio bottino di verdure fresche e la voglia di sperimentare subito.
Nella mia sporta tra porri, cicoria e minestrone c'erano un po' di fave. Questa verdura  ormai è nella  fase di chiusura. Nei baccelli grossi le fave hanno raggiunto  il massimo delle  dimensioni e non si  possono più mangiar e crude. E se le favette  dolci da mangiare con il pecorino sono un ricordo adesso ci possiamo divertire con ricette  altrettanto  sfiziose.
Il discorso è iniziato con Claudia Casu (grazie internet) che per la Président Japan (プレジデント チーズ) ha realizzato una ricetta interessante in  cui spiccavano le fave arrostite. Incuriosita le  ho chiesto lumi e realizzato di non possedere la griglia  giapponese per il pesce (presente nelle cucine nipponiche) ho cercato su  internet e come  temevo (e speravo) ho  trovato pane per i miei denti.
E così cerando "fave arrostite" ho  trovato una bella ricetta di Kitty's Kitchen e altri post in cui si parlava di fave fritte. In tutti questi articoli venivano usate le fave secche con una  ricetta simile a  quella che  ho usato tempo fa per la roveja, ma  alcuni consigliavano di provare con quelle fresche. Detto fatto mi sono cimentata e alla fine  ho fatto ben 3 (tre) ricette  diverse.
Ma andiamo in ordine.


Fave fritte

fave sgusciate
olio extravergine
sale
spezie a piacere

Sbucciare le fave e lavarle. Scolare i  legumi e farli asciugare bene su un canovaccio  pulito.
Versare poco olio extravergine in una padella, farlo scaldare e versare le fave in quantità tale  da coprire  il fondo, non di  più.
Tostare  i semi facendoli  girare  spesso con un cucchiaio  o  ruotando la  padella.
Quando sono leggermente dorati metterli ad  asciugare su carta assorbente e salare.
Cuocere a fuoco basso perché devono diventare  morbide  dentro e croccanti  fuori.
Non aggiungere acqua ma cuocere  coperte affinché non  brucino e l'umidità non evapori.
Sono buone appena fatte ma anche tiepide o fredde come  aperitivo, sfizio o con qualunque altra scusa.
Se sono ancora tenere si  possono mangiare con la buccia, sennò è bene eliminarla dopo cotte ma volendo anche prima di cuocere. Se qualche fava è rovinata si può tagliare la parte non  buon e  cuocere il  resto, di solito sono solo macchie della buccia.



Fave arrostite.

fave con il baccello
olio extravergine d'oliva
sale

Per fare le fave  arrosto ci vuole un  grill, una griglia o altro simile. Forse basta anche  il forno. Ma  dopo aver  letto la  ricetta di Kitty's Kitchen ho  provato il suo metodo.
Lavare le fave con il baccello e condirle con olio e sale. Scaldare una padella e cuocere le  fave fino  a quando i baccelli non sono  morbidi. Ci vorranno una decina di minuti circa. Girarle  ogni tanto  affinché non  brucino. Quando sono pronte sgranarle e levare la pellicina.
Le ho trovate meno saporite di quelle fritte ma la  prossima volta proverò nel  forno o su una  griglia o nel bbq.



Fave lessate.

Fave
aglio
alloro
altre erbe a  piacere
sale

Sgranare le fave fresche e metterle in una pentola con abbondante acqua salata e tutti gli altri ingredienti a piacere, l'aglio non deve mancare  mai. Bollire a fuoco medio fino a cottura completa.
Si mangiano calde o fredde schiacciando il seme tra due dita per  fare uscire la polpa fuori dalla pelle.
Questo metodo di cottura  è molto usato in Sardegna quando le fave  non sono più tenere, ma  cercando su internet ho scoperto che sono  molto diffuse anche in Sicilia.



Fave sottolio

fave
aglio
chiodi di  garofano
alloro
aceto bianco
sale

Sgranare le fave fresche e Cuocerle in una pentola con abbondante acqua salata e aceto in parti  uguali con l'aglio che non deve mancare mai e alloro. Bollire a fuoco medio fino a cottura completa. Scolare e mettere su un canovaccio pulito ad asciugare. Quando sono asciutte mettere le fave nei  barattoli sterilizzati e coprire con ottimo olio extravergine  di oliva. A piacere aggiungere un chiodo di garofano per  vasetto. Chiudere e consumare dopo una settimana affinché si  insaporiscano bene.
Usare tutte le accortezze per la preparazione e la conservazione delle verdure sottolio.





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