21 novembre 2014

Umm Alì eretico per i 9 anni di blog Senza Panna



Umm Alì (chiamato anche Om Alì, Um Alì ecc) è la mamma di Alì ed è  il nome di un dolce egiziano. La leggenda racconta che Om Ali era la prima moglie del sultano Ezz El Din Aybek. Quando il sultano morì, la sua seconda moglie, una donna cattiva e malvagia, fece guerra alla prima moglie, mamma di Ali, perdendola. 
Per festeggiare la  vittoria, Om Ali inventò questo dolce e lo distribuì tra la gente del paese.


Questo il racconto della nascita di questo piatto.

Che  sia vero  o no a  noi resta un qualcosa di molto saporito e a  mio parere  delizioso.

La ricetta è  un altro mistero. Ho mangiato questo Umm Alì al Cairo e  mi è  stata  data questa versione con le dosi a occhio. Dopo anni ho cercato su internet  e  trovo che l'originale  è una cosa un po' diversa. Anche perché mi sono sempre  chiesta  cosa  ci facesse  una  ricetta con le mele in nord Africa...

D'altra parte anche in Italia c'è chi fa la  carbonara con la panna o lo strudel con la pasta sfoglia e il malcapitato turista straniero torna in patria credendo che siano le versioni giuste.

Detto ciò l'ho chiamato eretico e me lo sono fatto e mangiato con gusto per festeggiare il nono compleanno di questo blog, Senza Panna, che mi accompagna ormai come un'amica fedele.

Il post più letto Zighini, berberè e  Injera

Le dosi dell'Umm Alì sono a cucchiai e a occhio, secondo il gusto.
Ricetta ottima per  riciclare  il pane del giorno prima, meglio se fatto da  noi con lievito madre.

Per  un bicchiere  medio come quello della  foto occorrono

1  grossa mela
3 fette di pane casareccio sottile
3 cucchiai di  zucchero semolato
+ 1  cucchiaino di zucchero per  caramellare il pane
1 cucchiaio di uvetta
mezzo  bicchiere di latte
3  cucchiai di crema di latte
cannella
mandorle  sbucciate  in scaglie, facoltative
o pinoli o  pistacchi
burro per ungere il  bicchiere e per  tostare il pane

Sbucciare  e tagliare a cubetti la mela, io ho usato una renetta perché mi piace il sapore acidulo dopo cotta  che contrasta bene  con il  dolce di zucchero e uvetta.

Tagliare il  pane con un coppa pasta qualche millimetro più piccolo del diametro del  bicchierino di cottura. tostare leggermente  il pane  in poco burro  e  zucchero in modo che si formi  una crosticina caramellata. E'  importante questo passaggio per  evitare che  in cottura il pane  si spappoli troppo.
Mettere l'uvetta in ammollo  in acqua fredda.

Ungere il bicchiere con  poco burro fuso. Mettere sul fondo una fetta di pane bagnata con poco  latte, mettere l'uvetta, tanti cubetti  di mela, mandorle  o pinoli o  pistacchi secondo  i gusti, cospargere con zucchero, aggiungere poca polvere di cannella e un cucchiaio colmo di  crema di latte a coprire. Ripetere 3 volte alternando sempre tutti gli ingredienti. chiudere l'ultimo  strato mettendo  ancora crema di latte, uvetta, poca cannella e zucchero a coprire.
Infornare a  180°C per  30-40  minuti, fino a quando il  liquido formato anche dalle mele in cottura non si sia ritirato.

 In cottura il dolce si alza  poi si riabbassa.


Si mangia  tiepido dopo un riposo affinché si compatti un po'. Attenzione perché l'interno è  rovente


L'ho cotto in un bicchiere in gres bicolore ad alta temperatura regalo dello chef Andres Sanchez Upegui, compagno di laboratorio di ceramica.

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