13 dicembre 2014

Treccia dolce con lievito madre per Santa Lucia


In molti paesi del nord Italia, ma anche in Sicilia in particolare a Siracusa, si festeggia Santa Lucia che porta i regali ai bambini. Sembra che la tradizione venga dai paesi nordici, soprattutto dalla Svezia, ma come sia arrivata qui non si sa (forse con i Normanni?) come non si sa come abbia fatto una santa siracusana ad arrivare in Svezia.  
Leggevo anche che nel paese scandinavo è diffusa una tradizionale canzone di Santa Lucia (Luciasången) che non è altro che la celebre "Santa Lucia" napoletana adattata con un testo in lingua svedese. In molte città alcune bambine sfilano vestite come santa Lucia intonando il Luciasången di casa in casa.

Per questa festività ho preparato spesso i Lusserkatter, biscottini semi-dolci con lo zafferano tipici svedesi. 
Stavolta ho voluto rifare una treccia, anche questa semi-dolce, riproponendola  con il lievito madre al posto del  lievito di birra. (la ricetta  con lievito di birra è qui.
L'impasto ricco  richiede  molto più tempo  per la lievitazione  se il  lievito (come il mio) non  è molto attivo. 

Per  due  trecce di 30  cm o una molto grande:

Farina 400 g  (200 g farina di  forza, 200 g farina 00) 
Lievito madre 150 g 
latte 150 ml (120 + 30)
zucchero 60 g 
burro 40 g
1 uovo 
uva sultanina 100 g 
sale 2 g 
1 bacca di vaniglia o estratto naturale poche  gocce
scorza grattugiata di 1 limone 
zucchero in granella
uovo o latte  per  spennellare

Sciogliere il lievito in 120 ml di latte, setacciare la farina su un piano, fare la fontana e mettere al centro tutti gli ingredienti, impastare con energia con il latte e il lievito finché la massa non si stacca dalle mani e dal tavolo, se necessario aggiungere poco per volta il latte restante. 
Se si ha l'impastatrice mettere tutti gli ingredienti e  lavorare pochi minuti fino a incordatura leggera. I pochi ml di latte sembrano un'inezia invece a volte fanno la differenza perché l'impasto deve essere morbido ma non appiccicoso, per questo aggiungendoli alla fine sicuramente la farina li prenderà.  
Mettere l'impasto a lievitare in un luogo caldo (il  forno spento con la luce  accesa è  un ottimo posto che assicura  sui 25°C) fino a quando non raddoppia il volume, se il lievito è molto attivo basteranno poche  ore, il mio non lo era e c'è voluta tutta la notte. 
Dividere la massa in tre parti uguali, allungarle e formare una treccia, farla lievitare di nuovo per circa un'ora (la seconda lievitazione è molto più veloce), spennellarla con uovo (in mancanza  anche il latte va  bene ma  verrà meno lucida) e coprire con zucchero in granella. 
Cuocere in forno a 200° per i primi 10  minuti e a  180°C altri 20  minuti, possibilmente a vapore o con una ciotola d'acqua sul fondo, finché la treccia non diventa dorata; tenerla altri 10 minuti senza vapore e con forno leggermente aperto per asciugarla.
Conservata in una busta di plastica per alimenti rimane morbida per qualche giorno.
Se non finisce prima.

In mini porzioni è  anche un'ottima  brioche  per  la  colazione o da  mettere  nello zainetto per la merenda dei bambini.


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