07 settembre 2015

La ricetta del lunedì: il Pane frattau, variante con uova in casciola



Quest'estate dalla Sardegna ho  pubblicato post con segnalazioni di posti dove mangiare  o comprare  in questa bella  isola.
Ora che sono tornata prima di tirare le fila del mese di agosto e visto che qualcuno è ancora in vacanza  riprendo con una ricetta, tipicamente sarda.
E' una  ricetta delle zone  della Sardegna dove viene fatto  il pane  carasau o carta musica, ma ormai è diventato  internazionale.
Ricordo quando  l'ho visto fare le  prime  volte negli anni '70 a  Cala Gonone da una  signora  di Dorgali che  utilizzava  il suo pane  cotto  alegna, il pecorino fatto con  il latte  delle sue  pecore e  vi a dicendo...
Rispecchia perfettamente  la  filosofia  del  piatto  unico, ci  sono carboidrati, proteine e  grassi, tutto nella giusta quantità. Con un  buon bicchiere di vino rosso , meglio se  locale, si può fare  con poca spesa e poco  tempo  un  piatto sano,  facile e gustoso.
La  scelta degli  ingredienti è fondamentale per  il risultato, ma non c'è  bisogno  di impazzirsi, basta scegliere prodotti freschi di buona qualità. Per il pane  ho  trovato uno  di un forno di Dorgali e anche il pecorino veniva da  lì.
Le  uova devono essere freschissime, in cottura manterranno la forma ovoidale.

Avevo già  pubblicato la ricetta  anni fa, ma  questa  è una versione che nasce  dall'incontro con un altro piatto tipico, stavolta del  Logudoro, che sono le  "uova in  casciola" e che semplificano la realizzazione di questo piatto.


Il pane frattau tipico  prevede la  cottura delle  uova (che siano freschissime e  con questa cottura è evidentissimo se lo sono o no) in camicia.

Chi si vuole  cimentare nella  cottura delle uova in camicia può seguire i consigli di Giulia Mancini e Roy Caceres su Agrodolce in questo post  interessantissimo  sulla cottura delle  uova.

Andiamo per  gradi, siccome ogni piatto viene preparato singolarmente per ogni persona occorre:

100 g pane carasau di ottima qualità e fresco
sugo di pomodoro
un uovo o due secondo  i gusti, freschissime
pecorino sardo
cipolla e basilico
olio extravergine di  qualità, meglio se sardo

Preparare  un  sugo leggero secondo l'abitudine  con cipolla  e basilico e lasciarlo abbastanza liquido, non si deve concentrare troppo.
E qui viene la differenza  con il frattau classico che potete leggere  qui nel vecchio post del 2006.
Secondo  l'usanza del logudorese si fanno cuocere le  uova in tegame immerse  nel sugo fino a quando l'albume è coagulato e  il tuorlo  è ancora  cremoso.
Grattugiare  il pecorino al  momento.
Fare un primo strato di pane sul piatto, bagnare  con il sugo e  condire con pecorino. Alternare più strati  a piacere, per me di solito ne  faccio 3 ma 4-5 sono un bel piatto  ricco.
Sull'ultimo strato  mettere  l'uovo cotto nel sugo (detto appunto  "in casciola") e abbondante pecorino.
Preparare  un piatto alla volta e  servire subito. In alcuni ristoranti o visto che c'è  l'usanza  di fare un piattone unico e poi  suddividerlo  a tavola  in porzioni. Oppure di fare più strati in precedenza, riscaldarli  all'ultimo in forno  e mettere  sopra  l'uovo. Non è  l'usanza  regionale, se  piace  ed è comodo si  può fare ma non è pane frattau, chiamatelo  in  un altro  modo.

Questo piatto viene fatto di solito con il pane "spianata" secco ma anche a un logudorese verace come mio padre è  piaciuto l'uso del carasau più  sottile  e croccante ed  ha approvato.

Rispetto al pane frattau classico questa versione ha  il pregio della realizzazione più facile e veloce perché non è  necessario fare il  brodo e anche la  cottura delle  uova  è  semplificata.
E il gusto se si  usano materie  prime di qualità è  ottimo.

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